“e la Marchesa mi donò duecentosedici pecore, venticinque capre e due scrofette.”

Opera Pia, La Marchesa XV sec. d.C.

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Chi siamo

Tutto iniziò da qui

Tutto nasce dall’incontro di due amici Alessandro e Maurizio, entrambi affascinati dal paesaggio Umbro, entrambi innamorati delle cose buone, e dalla loro volontà di recuperare la nostra tradizione agricola, per produrre vini ed extravergine di qualità superiore.

La Feudi Spada nasce con l'intento di recuperare un territorio oramai in abbandono agricolo, rigenerare fertilità e dare sostegno economico e paesaggistico ad un grande territorio.

La produzione inizia nel 2010, dopo un anno dall'acquisizione dei primi terreni, che vengono completamente sistemati.

Le piante di olivo, rassomiglianti a lecci selvatici, sono state attentamente potate e riequilibrate. La chioma viene dimensionata per consentire alla pianta di generare sin da subito frutti di buona qualità.

I Vigneti invece, sono vecchi impianti di oltre 90 anni, recuperati ed infittiti, innestando marze dalle piante Madri.

La storia

La nostra ispirazione
arriva dal passato

La Feudi Spada nasce a Viceno, un luogo le cui terre conservano il sudore del duro lavoro, custodia di un’identità gustativa.
Ogni prodotto realizzato all'interno di questo spazio verde riceve un'originalità e un tratto tipico caratterizzanti, espressione del territorio e della sua gente.

Le nostre cultivar sono uniche nel territorio, il principe Orazio nel 1600, di ritorno dai suoi viaggi studio in Francia e in Spagna, recuperava marze di vite e di ulivo, che poi innestava e sperimentava nel suo Feudo. Nel 1669 portò da un suo viaggio in Francia delle marze di Grenache, che i vassalli conservarono gelosamente e si tramandarono di generazione in generazione, producendo un vino squisito a cui misero nome “Chianti di Viceno”.

Oggi custodiamo ancora qualche ceppo del clone originale, a piede franco, da cui abbiamo prelevato delle gemme che reinnestate, hanno dato vita ad un nuovo appezzamento chiamato “Campo delle Piante Madri”.

Creò un vero e proprio campo sperimentale, stravolgendo l’agricoltura del Feudo. Un grande patrimonio che ancora oggi conserviamo gelosamente e che avremmo rischiato di perdere.

Noi vogliamo portare avanti questa vecchia tradizione, sperimentando ed osservando, progettando nuovi impianti intensivi, utilizzando vecchie ed interessanti varietà.

La nostra gente

Storia di una terra
e di un'amicizia

L’Umbria è il cuore verde dell’Italia, qui si rallenta e la vita ha un sapore diverso.
Vi sono luoghi dove la tradizione diventa modernità con l’aiuto dell’uomo. Solo l’intesa tra la gente e l’interpretazione di grandi territori possono creare condizioni ideali per raccogliere frutti di grande qualità.
Questa è la gente di Feudi Spada.

Peppone il Boss

Dice sempre di essere nato per comandare. Ed ha ragione. Il lavoro di campagna è un lavoro duro che richiede braccia, gambe, cuore ma anche e soprattutto cervello. Un cervello che sappia orchestrare e coordinare oggi la potatura, domani la vendemmia. Peppone si occupa di questo ma non solo: se non è in vigna, lo si trova in cantina a sperimentare ed affinare il suo vino, lo ChampeMoi.

Zio Mario

Zio Mario è contadino dalla nascita. Lui la terra la conosce, la osserva, la tocca e se ne prende cura. Mi ha insegnato che solo una cura amorevole, quasi maniacale, per la terra permette di generare i migliori frutti, per poi trasformarli in vino ed olio.

Pierino

Pierino è boscaiolo e cacciatore. Ha muscoli d’acciaio, in grado ripulire e rendere coltivabili anche le zone più impervie. Si dice che non abbia mai passato un giorno in casa, sempre all’aria aperta, a rendere piu’ accoglienti e fertili i terreni del nostro territorio.

Marcellino

Marcellino ha studiato ingegneria a Napoli. Lui vede un terreno e nella sua mente ci disegna un campo in cui i filari si rincorrono e si intrecciano cercando l’esposizione migliore. Vede una superficie e ci disegna una casa. Occhio che se gli date il via libera entro sera vi ritrovate con un vitigno e una cascina bell’e fatti.

Livio

Uomo multiforme: cacciatore, pescatore, potatore. Con il suo fedele compagno, "Tappo", riesce a far fronte a qualsiasi situazione la Natura gli metta davanti. Si dice che sia Nome a suggerirgli da dove iniziare una potatura e quando fermarsi perché l’operazione e’ stata completata.

Beccaccione

Beccaccione ha da sempre due grandi amori: la sua amata Carla e le sue vigne. Il Tempo gli ha insegnato che la vigna, affinché ti riconosca i tuoi sforzi con preziose uve, va trattata con amore e rispetto. Proprio come si fa con la propria compagna.

Sostenibilità

A stretto contatto con
la natura.

Non utilizziamo insetticidi, anti-botritici, diserbi e concimi chimici. I trattamenti nel vigneto sono ridotti al minimo indispensabile, attraverso una maniacale attenzione all’andamento climatico e alla salute delle viti.